Odessa, Nuova Borsa, oggi Teatro filarmonico, 1894-1899
Oltre al Teatro dell’Opera, l’altro edificio emblematico di Odessa alla fine dell’Ottocento è la Nuova Borsa, poi trasformata nella sala dell’Orchestra filarmonica regionale. La sua costruzione avrebbe dovuto celebrare il centenario della fondazione della città, ma benché fosse stato bandito un concorso internazionale di progettazione (come s’era fatto per il Teatro dell’Opera), ci si rivolse infine ad Aleksandr Bernardazzi (1831-1907), nato a Pjatigorsk da una famiglia di costruttori originaria di Pambio, nel Cantone Ticino. Questi, inizialmente incaricato di valutare i quattro migliori progetti individuati dalla giuria per definire il programma funzionale più adeguato, progettò e realizzò quello che è considerato il suo capolavoro. La Nuova Borsa manifesta chiari riferimenti alla cultura architettonica italiana, interpretata in chiave eclettica, ed è ancora oggi un punto di riferimento nel paesaggio urbano, su cui s’apre attraverso un portico monumentale che evoca l’Oriente e che non funge solo da loggia, ma accoglie il grande scalone in marmo di Carrara. Dalle sale minori, destinate alle transazioni commerciali, fino alla grande sala adornata da un elaborato plafone in cedro del Libano, l’edificio riflette le ambizioni commerciali della classe dirigente odessita. Assume dunque un valore simbolico il fatto che la preesistente Borsa, progettata da Francesco Boffa, diventi sede del municipio: questi due edifici sono infatti il simbolo dell’evoluzione architettonica e sociale di Odessa nel XIX secolo, le due versioni (molto italiane) del volto ufficiale che le vollero dare i suoi amministratori.
Del resto, l’impronta lasciata da Boffa sulla fisionomia di Odessa non trova eguali se non in Bernardazzi, al punto da far ritenere ad alcuni autori (come Patricia Herlihy) che la città "che vediamo oggi è opera di questo prodigioso e talentuoso architetto”. Questi, per realizzarla, coinvolse numerosi professionisti odessiti (fra i quali alcuni ticinesi stabilitisi sulle rive del Mar Nero), al punto da poterla considerare come una testimonianza del genius loci. L’intenso sviluppo commerciale e industriale della città attorno al 1900 favorì infatti la nascita di una scuola di architettura locale e Bernardazzi fu uno dei suoi promotori. Dopo aver trascorso la prima fase della sua carriera a Chişinău (oggi Repubblica di Moldavia), nel 1878 egli si trasferì a Odessa, dove divenne architetto generale della città. Architetto, tecnico e imprenditore, Bernardazzi si adoperò con alcuni colleghi per promuovere la formazione professionale, incoraggiando l’istituzione di una facoltà di architettura presso la locale Società di Belle Arti e di una scuola per la formazione di capisquadra edili presso la Società Tecnica.
Autore: Guillaume Nicoud
Versione del: 02.07.2022