Giorgio Torricelli (1796-1843)
Originario di Lugano, Giorgio Torricelli è, con Francesco Boffa, il principale architetto ticinese attivo a Odessa negli anni Venti e Trenta dell’Ottocento. Per lo scenografo e pittore Vittore Pelli (v. la scheda), che visse in quella città dal 1824 al 1831, “è rimarcabile la quantità delle fabbriche costruite, e di buon gusto, da due architetti svizzeri, signori Botta [scilicet Boffa] e Torricelli” (Memorie 1932, p. 99). Anche nel caso del Torricelli la sua formazione, le esperienze accumulate prima di trasferirsi sulle sponde del Mar Nero e le circostanze che lo indussero a quel passo sono ancora da indagare. Sappiamo che a Odessa giunse all’incirca negli stessi anni di Francesco Boffa, con il quale collaborò inizialmente con la mansione di aiuto architetto. Fu soltanto nel 1826 (Piljavskij 2010b, p. 38) che Torricelli fu ammesso come architetto nella Commissione edile di Odessa, avviando un’attività progettuale autonoma che si dispiegò pienamente nel decennio successivo, quando elaborò il progetto per la sistemazione della piazza del Vecchio Bazar (1832) e ricevette numerose commesse private, fra le quali la residenza del Kammerherr Nikolay Horvat (1832, v. la scheda) o il palazzo (alternativamente chiamato “Kamo” o “Kalio”) edificato nella piazza Tiraspolska (progetto del dicembre 1834). Nel 1838 Torricelli interviene nella Borsa progettata da Francesco Boffa e progetta, sul modello della chiesa di Nostra Signora di Kazan’ a San Pietroburgo (opera dell’architetto Andrej Voronichin), il nuovo colonnato della chiesa di San Michele. Risalgono invece al decennio successivo il Club Inglese (1841-1842, v. scheda) e il complesso commerciale chiamato “Palais Royal” (1842-1844). Nell’attesa di poter stabilire il catalogo completo delle opere di Torricelli, le cui testimonianze grafiche e fotografiche rivelano architetto non privo di talento, va ribadita l’importanza del contributo da questi offerto, al pari del più longevo Boffa, alla costruzione di Odessa, malgrado la sua prematura scomparsa nel 1843.
Fonti bibliografiche
_ Memorie di me Vittore Pelli d’Aranno, “Bollettino Storico della Svizzera Italiana”, serie III, a. VII, 1932, n. 3, pp. 89-112.
_ V.I. Tymofijenko, Zodči Ukraïny kincja XVIII-počatku XX stolit’, Kyïv 1999.
_ M.B. Michajlova, Architetti italiani e ticinesi a Odessa nella prima metà dell’Ottocento, in P. Angelini, N. Navone, L. Tedeschi (a cura di), La cultura architettonica italiana in Russia da Caterina II a Alessandro I, Mendrisio 2008, pp. 207-218.
_ V. Pilavski [sic], Architecture d’Odessa 1794-1924, in M.P. Vial (a cura di), La Mémoire d’Odessa, catalogo dell’esposizione (Marseille, La Vieille Charité, giugno-settembre 1989), Paris 1989, pp. 41-79.
_ V.A. Piljavskij, Zdanija, sooruženija, pamjatniki Odessy i ich zodčie, Odessa 2010, passim e p. 239.
_ V.A. Piljavskij, Zodčie Odessy. Istoriko-architekturnoe očerki, Odessa 2010, pp. 38-39.
Autore: Nicola Navone
Versione del: 03.07.2022